Estratti del catalogo
DIAGRAM VIA MASCAGNI B7 - 1-471 □□ FORLI' - ITALY Perché riscaldare i compositi: come, per quanto tempo ed a che temperatura I restauri diretti in composito sono spesso una sfida per il dentista che diventa restauratore, artista e clinico. L'eccellenza del risultato misura la capacità del dentista nella gestione del paziente, sorriso design e la comprensione delle proprietà meccaniche e fisiche dei materiali. Non esiste un materiale unico che soddisfi tutte le esigenze di un risultato prevedibile: funzione, estetica e biocompatibilità. Solo la combinazione di materiali e tecniche sono in grado di produrre una sinergia per un risultato ottimale. Pertanto egli si trasforma in tecnico d'arte: varie masse di resine, opachi e tinte vengono stratificati come il ceramista artisticamente tratta la ceramica. Quello che i produttori raramente dicono I compositi vengono messi in siringa a 79°C, si raffreddano poi durante lo stoccaggio in posizione orizzontale, in modo che i riempitivi, che sono più pesanti, rimangano uniformemente distribuiti lungo tutta la siringa. Se riscaldiamo quindi una siringa in posizione verticale, il riempitivo precipita in basso. In ogni caso il materiale si deve "schiacciare", prima di utilizzarlo, per ripristinare gli equilibri, riempitivo/matrice resinosa. Non solo, molto scarsa è l'informazione sui fattori "operativi" che favoriscono la migliore performance meccanica dei compositi dopo polimerizzazione. Nessuno pone attenzione alla reazione fotochimica dei compositi, che è esotermica, molto alta e dipendente dai tipi di composito e che è direttamente proporzionale: - alla massa in trattamento - alla potenza della lampada, quindi alla velocità di reazione, ed è inversamente proporzionale: - alla temperatura di partenza dell’iniziazione della reazione, più precisamente - alla differenza fra la temperatura iniziale e la temperatura raggiungibile per l’effetto esotermico della reazione fisico chimica, - alla durata del trattamento, derivante da luce non troppo potente. L'impiego appropriato dei compositi, accredita in pieno la convenienza d'uso e ne esprime l'eccellenza. L'ampia varietà di colori, tonalità e sfumature, i vari livelli di traslucenza incontrano una semplificazione d'uso con uno strumento che è letteralmente “una tavolozza d'artista”. L'aggiunta di un riscaldamento “on demand” calibrato a seconda delle esigenze, consente di seguire, un protocollo di applicazione semplice e flessibile per riprodurre facilmente l'estetica dei denti in ogni loro aspetto, naturale e funzionale. Ottenere la giusta fluidità dei migliori compositi a prevalente matrice ceramica, è indispensabile per un impiego ergonomico e confortevole del lavoro, e superare la poco diffusa conoscenza tecnica dei compositi. GIOTTO 101 fornisce la scelta di ogni condizione d'uso, appropriata alla migliore applicazione dei compositi e dei cementi. Scegliendo la temperatura da 31 a 65°C, su placchette riscaldanti, anche per le monodosi e per il laboratorio, nelle caratterizzazioni dei lavori estesi. P.IVA 01667670408 - R.E.A.FORLI’:R.E.C.0039163-EXPORT N.FC001229-Iscritta al N.12516 Reg. Imprese prov.F
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